Last Update: 28/05/2018
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I PUNTI DI FORZA DEL MIO PROGRAMMA
Il repertorio rock in funzione della qualità del suono,e della tecnica

L'aspetto  fondamentale di un musicista è la qualità del suono, dato soprattutto dalle mani o dall'emissione del fiato
o entrambe le cose (dipende dallo strumento), il tutto parte ovviamente dalla testa, cioè dalla propria sensibilità musicale,
dai la tua chitarra in  mano a Mark Knopfler, e il suono sarà il suo, quello che cambia sarà solo il timbro, che è proprio dello strumento.
Quindi qualsiasi cosa si suoni con un suono sgradevole, risulterà brutta all'ascolto.
Con un bel suono, qualsiasi sia il livello tecnico, il fraseggio prodotto sarà sempre gradevole.
Lo studio verrà affrontato dapprima con pochi esercizi, sufficienti ad affrontare il passo seguente.
"l'esperienza sul campo" attraverso il repertorio:
lo studio di brani e assoli  proposti in difficoltà crescente (esempi nella sezione download/ tablature).
Perchè pochi esercizi?
perchè in se una frase (parte di una melodia o assolo) è già un esercizio, che se ripetuto fino a risultato ottenuto, avrà il medesimo effetto,
la differenza sta nel fatto che questo esercizio, verrà fatto più volentieri perchè associato alla
volontà di eseguire quel determinato brano, e ovviamente in più migliorerà la propria tecnica, migliorerà il suono e  accrescerà il proprio repertorio.

le scale e l'improvvisazione

Questo è un aspetto della mia didattica di cui vado particolarmente orgoglioso.
Ho sviluppato un metodo personale, in quanto la didattica tradizionale non è in grado di dare risposte,
riguardo l'uso creativo delle scale, e lo strumento in particolare non facilita questo aspetto.

Consuetamente, vengono date da studiare una moltitudine di diteggiature in posizione, qualche lick... e poi?...
ascolta e arrangiati... Il problema è che si scopre solo dopo anni che ci si picchia la testa,

e tirando giù centinaia di assoli, che quelle diteggiature quasi mai si usano nel modo in cui vengono proposte.

E comunque rimane la complessità di memorizzazione dell'altezza delle note, e questo porta a fraseggiare solo con note adiacenti in quanto
non si è in grado di prevedere che nota uscira usando altri intervalli.
Il problema fondamentale che ho cercato di risolvere è quindi come insegnare le scale contestualmente al fraseggio,

e come fare in modo che l'allievo memorizzi facilmente l'altezza delle note,  in modo da poter interagire in tempo reale
con le proprie idee musicali... e non è poco.

Non c'è dubbio che l'ascolto sia fondamentale per accrescere il bagaglio di fraseggio, ma questo avviene nella propria testa o memoria musicale,
la gestione poi pratica delle scale sullo strumento deve avere una logica comprensibile e codificabile per facilitare l'apprendimento.

Il mio metodo (assolutamente personale) è basato sulla suddivisione dapprima di 3 cellule da 4 note ognuna che una volta riorganizzate,
permettono di:

  • suonare, in modo già corretto e soprattutto già in stile chitarristico, 

  • gestire in realtà non solo le cinque note della pentatonica, ma tutte le note accessorie usate nei linguaggi blues rock, e alcuni ambiti jazzistici,
  • ottenere comunque le stesse diteggiature indicate dalla didattica tradizionale, ma attraverso un percorso più creativo e semplice.

Armonia

Da non sottovalutare le implicazioni tra tonalità, accordi e scale, per poter comporre o semplicemente scegliere le scale da utilizzare su un brano.
Per chi è interessato  ad uno studio dell'armonia più approfondito potrà essere trattato il  movimento delle voci,
per potere per esempio arrangiare una parte per archi o fiati, o semplicemente muovere gli accordi sulla chitarra in modo più corretto,
vario e migliore dal punto di vista estetico.

Il ritmo la mano destra come metronomo

La chitarra è forse l'unico strumento che permette di suonare qualsiasi ritmo anche il più complesso con un unico movimento: quello che usereste per tenere il tempo battendo la mano su una superficie. Ma non mi è mai capitato

di sentire da un insegnante il tema ritmica affrontato in questo senso, che poi è l'approccio secondo me più ovvio e semplice, invece che disegnare freccette o i simboli utilizzati anche per archi, si saprà già in base ad una figura ritmica
o ad orecchio, quale sarà il verso della pennata in base alla posizione rispetto al tempo. Questo richiede una o 2 lezioni
per quanto riguarda qualsiasi ritmo costituito da quarti, ottavi e relative pause.

le tecniche avanzate

Ho studiato le tecniche di tapping e sweep picking analizzando i brani dei più grandi esponenti, come Steve Vai e Frank Gambale,
cercando di decodificare la loro tecnica che per quanto sia grande ha degli aspetti ovviamente ripetitivi (senza accezioni negative) quindi riconoscibili
e riproducibili dal punto di vista schematico, ma con l'impronta della propria musicalità.
Anche il walkin' bass (più accenti ritmici accordali)  ha i suoi schemi che quando appresi risulta semplice arrangiare un accompagnamento che abbia movimento di bassi e strappi di accordi simulando la big band.